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Il lungo cammino delle donne,
tra conquiste ed emancipazione
01-02-2011 17:26

Donne: una questione ancora aperta.
In quasi tutte le culture l’uomo ha detenuto per lungo tempo il potere religioso e politico, comandato in famiglia, svolto i lavori economicamente più redditizi. Fino ai primi del ‘900 le donne, ritenute inferiori, vivevano una condizione di discriminazione ed emarginazione indipendentemente dalla loro connotazione sociale. Solo intorno alla prima metà del Novecento le rivendicazioni femminili iniziano a raccogliere i primi risultati positivi nell'ambito dei diritti e del lavoro, permettendo alle donne il progressivo inserimento nei diversi settori della vita sociale, economica, politica, e la conquista dell’indipendenza. In questi anni, in Italia, grazie alle lotte partigiane, all’emergere di personalità del calibro di Nilde Iotti, al ruolo svolto da quest’ultima insieme ad altre parlamentari nell’Assemblea Costituente, furono raggiunti importanti traguardi in tema di diritti, in primo luogo il diritto al voto ottenuto nel 1946.
Gli anni a venire furono quelli delle grandi battaglie per il divorzio e l’aborto; del ’68 e del femminismo; di donne protagoniste della loro storia come Simone di Beauvoir, dell’affermarsi del principio dell’autodeterminazione femminile. Tutti avvenimenti questi che contribuirono in modo decisivo al cambiamento nel costume e nella società.
La televisione dell’epoca è testimone del passaggio culturale e lo racconta con la leggerezza e l’impegno di artiste come Delia Scala, Sandra Mondaini e attrici “rubate” al cinema come Monica Vitti che interpretano l’immaginario femminile, dalle vamp, finte svampite, all’invasione degli “ultracorpi”.
Dunque belle, non solo, donne che hanno saputo portare la satira e il loro sguardo ironico in televisione regalando pagine memorabili a generazioni intere. Ma anche donne imprenditrici di loro stesse come le sorelle Fontana, donne Premio Nobel per la medicina come Rita Levi Montalcini e donne che si dedicano agli ultimi della terra come Madre Teresa di Calcutta.
Negli ultimi due decenni i media hanno accreditato un nuovo modello culturale dove il valore delle donne sembra risiedere risiede per lo più nel peso commerciale del loro corpo. Modello che ha una sua inevitabile evidenza in molte trasmissioni televisive. Dopo tanti traguardi, dunque, sta ancora una volta alle donne cambiare il passo della storia e riappropriarsi del loro futuro. Il futuro di tutti.
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