Domenica 12 e lunedì 13 giugno gli italiani hanno votato quattro referendum popolari per l’abrogazione di disposizioni di leggi statali. Due riguardanti norme sulla gestione dell’acqua pubblica, uno la produzione di energia nucleare in Italia, l’ultimo riferito alla legge sul legittimo impedimento per il presidente del Consiglio e i ministri, secondo la quale i membri del Governo possono non comparire in udienza penale adducendo motivi di rilevanza istituzionale. Trattandosi di referendum abrogativi, per abolire le norme in oggetto bisognava votare “Sì”, per far rimanere tutto com’è bisognava contrassegnare il “No”. Raggiunto il quorum necessario affinché la consultazione fosse valida, pari al 50% + 1 degli aventi diritto al voto.