Mostri dormienti

PUNTATA DEL 04/08/2025

di Chiara D'Ambros


L’Ucraina risulta essere il Paese con più mine antiuomo sul proprio territorio.

Ad essere contaminata è un’area grande come 3 volte la Svizzera. Si calcola che ci vorranno 34 miliardi di dollari per bonificare tutti i terreni. Pur essendo la situazione molto grave le drammatiche condizioni attuali dell’invasione su larga scala da parte della Russa, hanno portato Il presidente Volodymyr Zelensky a firmare un decreto per il ritiro dell’Ucraina dalla convenzione internazionale sulla messa al bando delle mine antiuomo. Questo quanto scritto nel decreto presidenziale: “Decido di attuare la decisione del Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale dell’Ucraina del 29 giugno 2025 sul ritiro dell’Ucraina dalla Convenzione sul divieto dell’uso, dello stoccaggio, della produzione e del trasferimento delle mine antiuomo e sulla loro distruzione del 18 settembre 1997”. Molte organizzazioni non governative si sono battute a lungo per giungere al risultato della messa al bando di questo strumento di mutilazione e morte che colpisce soprattutto i civili durante i conflitti e per decenni a seguire. Tra queste Emergency, che con Gino Strada ha fatto una grande campagna di sensibilizzazione a partire dal 1994, e aperto numerose cliniche per aiutare le vittime di questi ordini. Nonostante tutto, in tutti i paesi in guerra sono stati e vengono tutt’ora utilizzate. Se ne trovano ancora nei boschi dell’area balcanica, in Iraq, in Afghanistan, in molte regioni africane e dove non ci sono interessi economici, le operazioni di sminamento spesso proseguono a rilento o sono inesistenti. In Ucraina si sta muovendo una grossa macchina per lo sminamento e lo stesso ministero dell’economia sta attivando operazioni economiche favorevoli alle ditte private che intendono operare sul territorio. Territorio spesso agricolo ma anche acquatico che una volta bonificato dalle mine, non è chiaro se verrà anche bonificato dalle sostanze che questi ordigni rilasciano sul terreno.