Può un’azienda gestita dallo Stato separare una frazione dal suo comune? Succede ad Aci Castello, in provincia di Catania, dove uno stabilimento balneare, il Lido dei Ciclopi, bene confiscato alla mafia, separa il paese dalla sua frazione, Aci Trezza. Nonostante l’amministrazione comunale abbia elaborato un progetto per gestire il lido come bene comune, l’Agenzia nazionale che amministra i beni confiscati non l’ha mai assegnato all’ente locale. Ma come funziona la gestione dei beni confiscati alla mafia? Ad oggi, in tutta Italia, sono circa 25mila tra edifici, aziende, terreni e persino castelli. Da Torino a Venezia, passando per Rimini e la Sicilia, i sindaci lamentano tempi lunghi per l’assegnazione, mancanza di fondi per ristrutturare gli immobili e tanta confusione burocratica; alla fine, troppo spesso, gli immobili deperiscono dopo anni di abbandono.
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Le risposte dell’Agenzia Nazionale per i beni confiscati alle mafie
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La nota del Comune di Torino
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La nota del Comune di Venezia