Riapriamo quest`anno le "Letture" di Uomini e Profeti con il filosofo Sergio Givone, che ci guida in una serie in quattro puntate dedicate alla figura letteraria di Don Chisciotte. Attraverso la lettura delle pagine del libro di Cervantes indaghiamo il rapporto tra la follia e la fede in Don Chisciotte, per capire se follia e fede sono davvero alternative l'una all'altra. Don Chisciotte, illustrazione di Gustave Dorè. Libri Miguel Cervantes, Don Chisciotte della Mancia, traduzione, introduzione e note di Vittorio Bodini, Einaudi Miguel Cervantes, Don Chisciotte della Mancia, Traduzione e note di Alfredo Giannini, edizioni BUR José Bergamin, Frontiere infernali della poesia, Medusa Miguel de Cervantes, Don Chisciotte, 190 illustrazioni di Gustave Dorè, Marietti, 2005 Hanno letto i passi del Don Chisciotte gli attori Toni Servillo e Danilo De Girolamo. In un paese della Mancia, di cui non voglio fare il nome, viveva or non è molto uno di quei cavalieri che tengono la lancia nella rastrelliera, un vecchio scudo, un ossuto ronzino e il levriero da caccia(...) Bisogna dunque sapere che il detto gentiluomo, nei momenti che stava senza far nulla (che erano i più dell'anno), si dedicava a leggere i libri di cavalleria con tanta passione, con tanto gusto, che arrivò quasi a trascurare l'esercizio della caccia, nonché l'amministrazione della sua proprietà. Tra tutti i romanzi prediligeva quelli di Feliciano Silva per i suoi ragionamenti contorti. Ma con questi ragionamenti il povero cavaliere perdeva il giudizio, e stava sveglio la notte per capirli e cavarne fuori un senso, dove non avrebbe saputo cavarnelo e capirci nulla nemmeno Aristotele in persona, se fosse risuscitato apposta. (Don Chisciotte della Mancia, traduzione di Vittorio Bodini)