29/04/2024
03/08/2009

Ahmadinejad presidente
l'opposizione lo boicotta

La guida suprema iraniana Ali Khamenei ha confermato la rielezione del presidente uscente. L'opposizione boicotterà la cerimonia di investitura che si terrà mercoledì.

La guida suprema iraniana Ali Khamenei ha confermato la rielezione del presidente Mahmud Ahmadinejad. Lo rende noto la televisione di stato secondo cui "si è tenuta la cerimonia ufficiale" di investitura in cui Khamenei ha approvato la presidenza di Ahmadinejad. L'opposizione ha già annunciato che boicotterà la cerimonia di investitura del nuovo presidente che si terrà mercoledì.

ASSENZE DI PROTESTA. L'annuncio arriva dopo le violente repressioni delle manifestazioni di protesta contro i risultati delle presidenziali del 12 giugno scorso, con 30 morti e centinaia di arresti. Alla cerimonia erano assenti l'ayatollah Akbar Hashemi Rafsanjani, ex presidente della Repubblica e presidente dell'Assemblea degli esperti e i leader del'opposizione Mir Hossein Moussavi.

IL PROCESSO. Cento persone erano comparse sabato davanti al tribunale della rivoluzione di Teheran. Senza avvocati, senza la presenza di familiari, senza giornalisti. Una metà degli imputati era stata arrestata giovedì, nel "giorno di Neda", quando gli agenti della polizia segreta hanno impedito con la forza la commemorazione degli uccisi. Gli imputati ora alla sbarra sono accusati di terrorismo, sovversione e di campagna mediatica per screditare il risultato del voto. Secondo l'agenzia semi-ufficiale Fars, in aula hanno confessato quattro imputati, tra i quali l'ex viceministro Mostafa Tajzadeh.

"TORTURE MEDIEVALI". Moussavi ha accusato il governo di Ahmadinejad di utilizzare la tortura contro i detenuti. Riguardo alle abiure arrivate durante il processo ai manifestanti anti-regime ieri, Moussavi le ha definite frutto di "torture medievali". Di cosa vogliono convincere il popolo con confessioni che ricordano le torture del Medioevo?", è la domanda che si pone il leader dell'opposizione. E aggiunge: "Dicono che i figli della rivoluzione hanno confessato durante il processo di ieri i loro legami con i nemici e un piano per rovesciare la Repubblica Islamica. Tutto quello che io ho sentito, sono i gemiti che fanno capire quello che hanno subito durante questi cinquanta giorni di detenzione".

"CONFESSIONI OTTENUTE IN MODO NON CHIARO". Nella prima udienza del maxi-processo l'ex vice-presidente Mohammad Ali Abtahi aveva "ammesso" che le accuse di brogli nelle presidenziali del 12 giugno erano "false". Abtahi aveva anche chiamato in causa Khatami, Moussavi e l'ex presidente Akbar Hashemi Rafsanjani, affermando che i tre hanno stretto un "patto" contro il rieletto Ahmadinejad. Ma già ieri sera, in un comunicato, Rafsanjani aveva negato tale alleanza e aveva messo in dubbio "la credibilità di confessioni ottenute in modo non chiaro".

 


 

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