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Aerotaxi a prezzi popolari, Uber ci crede

Dal centro di Roma a Fiumicino in 15 minuti

09-05-2018 12:26

Aerotaxi  a prezzi popolari, Uber ci crede

 

UberAir sta studiando negli USA un nuovo servizio di trasporto, i mezzi saranno  quattro modelli a decollo verticale  simili a un elicottero multielica (per drone si intende in generale un veicolo telecomandato, anche se gli elicotteri a 6 o più eliche sono usatissimi da chi vuole un velivolo telecomandabile di basso prezzo).

  Secondo l’annuncio, i primi test coi piloti inizieranno dal 2020, mentre il servizio effettivo è stimato possibile dal 2023. Viste le difficoltà che finora ha incontrato il servizio di trasporto Uber  in Europa, e le normative sui voli, probabilmente in Italia occorrerà un po’ di più. Quando gli aeromobili saranno disponibili non c’è ragione perché il servizio di aerotaxi non sia offerto da una pluralità di aziende abilitate.

Secondo Uber gli aerotaxi  trasporteranno quattro passeggeri più i bagagli, voleranno fino a tremila metri di quota e potranno raggiungere i 320 Km/h;  sono stati  presentati al Summit Uber Elevate in corso a Los Angeles. Obiettivo della azienda  multinazionale USA  è  offrire per prima il servizio di aerotaxi a decollo verticale.

Il progetto si chiama eVTOL (electric vertical take-off and landing vehicles) e ha già importanti partnership: la Nasa e l'esercito Usa. Le sperimentazioni dovrebbero partire già dal 2020 e, inizialmente, coinvolgeranno due città: Los Angeles (California) e Dallas (Texas). Dal 2023, il servizio di aerotaxi  urbano dovrebbe diventare  effettivo permettendo di  di raggiungere l'aeroporto di Los Angeles (con partenza dal centro città), 26 Km, in 27 minuti. Un tragitto che adesso è coperto da un'auto in un'ora e venti minuti a causa della congetsione dle traffico privato. Lo  scalo di Roma Fiumicino potrà essere raggiunto via aerea in  quindici minuti, se fosse possibile far decollare l’elicottero multiala dal centro di Roma.

La leva competitiva? Sarebbe il prezzo, che deve competere però a Roma con i 48 euro della tariffa dei taxi su quattro ruote che però possono portare fino a 4 passeggeri (12 euro a testa). La Nasa  (National Aeronautics and Space Administration USA)  ha fatto sapere in una nota di avere firmato con Uber "un accordo per esplorare concetti e tecnologie legate alla mobilità aerea urbana al fine di garantire un sistema efficiente e sicuro per il futuro del trasporto aereo in aree popolate".

 I test verranno effettuati nel laboratorio di ricerca presso l'aeroporto internazionale Dallas Fort Worth, dove l'agenzia spaziale Usa analizzerà i dati forniti da Uber per simulare il volo di piccoli velivoli con passeggeri nello spazio aereo dello scalo durante il picco del traffico. I risultati permetteranno di identificare problematiche e comprendere i limiti.

Se infatti è concepibile che “un” aeromobile a decollo verticale parta dal centro di Roma (ovviamente dal terrazzo di un albergo, dato che non ci sono spazi disponibili in sicurezza), ammesso che il volo si autorizzato con tutte le sicurezze del caso, la gestione di più voli diventa complessa, rischiosa e costosa. Esistono poi problemi di riservatezza (nessuno vuol essere sorvolato a bassa quota da estranei), di inquinamento acustico (molto più intenso se l’elicottero vola a bassa quota), di inquinamento chimico, di sicurezza in caso di caduta su palazzi abitati (che è inaccettabile).

Aviation  Week analizza a fondo la notizia del progetto, il cui punto cruciale è la realizzazione di un elicottero multielica, oggi sostanzialmente assente come offerta sul mercato. Se infatti è abbastanza economico realizzarne uno a batteria con 6-12 eliche, senza passeggeri, telecomandato (drone), a bassa velocità, molto più complesso è realizzarne uno che trasporti quattro passeggeri più il pilota a 320 km/h in sicurezza, e sia in grado di atterrare e decollare anche in presenza di vento.

Dato che il prezzo di un simile aeromobile è ovviamente maggiore di quello di una automobile, la manutenzione è molto più costosa, le autorizzazioni e le sicurezze molto più complesse, l’ipotesi delle basse tariffe andrà verificata. Il “dumping” della sicurezza sembra infatti molto diffuso nel mondo delle aziende dedite all’innovazione informatica, fino a che i vincoli non arrivano.

 Entra in questo mese in vigore il “pacchetto” di normative sulla protezione dei dati che influenzerà in modo pesantissimo, se applicato, i costi dei servizi digitali sin dalla progettazione. Il recentissimo caso di violazione di PEC bancarie, finora ritenute sicure, ha evidenziato sempre di più anche ai non esperti che può accadere anche  nel mondo digitale che quel che luccica non sia oro, ma princisbecco.

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