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Il futuro della guida automatizzata

Aci, Mit, Mise e mondo accademico si confrontano sul futuro della mobilità

22-06-2018 14:57

Il futuro della guida automatizzata

 

 

Dopo i primi morti su veicoli a guida  automatizzata, in prevalenza  negli USA,  è apparsa evidente la necessità di una approfondita riflessione sulla carenza di normative, standard, indicazioni e scelte sulla guida automatizzata. Alcuni  conducenti sono morti fidando che il veicolo potesse fare ciò che era impossibile l facesse: guidarsi da solo senza intervento del conducente  “in ogni condizione”, anche perché lo stesso linguaggio in uso è assolutamente impreciso, e può indurre in errore i non addetti ai lavori, cioè quasi tutti.  

Per discutere queste problematiche  si è riunito per la prima volta a Roma il Tavolo tematico sull’evoluzione dei sistemi tecnologici a supporto della guida, promosso dalla Fondazione Filippo Caracciolo di ACI, a cui hanno partecipato i rappresentanti pubblici e privati della filiera automotive. E’ il primo passo dell’Osservatorio “Muoversi con intelligenza”, che ha l’obiettivo di rendere la mobilità più sicura ed efficiente. ACI ha riunito al tavolo il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Ministero dello Sviluppo Economico, con il contributo ai lavori di rappresentanti del mondo accademico e scientifico.

 Due i principali temi affrontati nella discussione: come rendere operativo al meglio il nuovo Decreto (Smart Road) che regola la sperimentazione su strada dei veicoli a guida autonoma e come concretizzare, nel più breve tempo possibile e nella realtà italiana, i vantaggi promessi dai sistemi innovativi di assistenza alla guida.

 “Dando seguito all’ultima edizione della Conferenza del Traffico e della Circolazione – dichiara Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Automobile Club d’Italia – dedicata proprio alla guida autonoma, ci poniamo come aggregatori di forze istituzionali, scientifiche ed imprenditoriali per favorire la convergenza di politiche ed investimenti sul futuro della mobilità, partendo dai dispositivi ADAS a supporto della guida più sicura.  Puntiamo i riflettori soprattutto sugli utenti deboli della strada, compresi i neopatentati più esposti ai rischi di una guida distratta”.

 “La sfida di domani della guida autonoma si vince oggi – afferma Giuseppina Fusco, presidente della Fondazione Filippo Caracciolo – eliminando ogni ostacolo con il contributo di tutti. Il confronto è fondamentale per costruire norme e regole che favoriscano, in sicurezza, la sperimentazione delle nuove tecnologie. Gli investimenti avviati, per rendere più intelligenti le nostre infrastrutture, vanno incrementati e velocizzati. E occorre più informazione e sensibilizzazione degli automobilisti sul processo di sviluppo”.

 “Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è in prima linea – sottolinea Mario Nobile della Direzione generale per i sistemi informativi e statistici del MIT – e c’è grande disponibilità al  confronto. L’Osservatorio della Fondazione Caracciolo, che riunisce intorno ad un tavolo tutti i soggetti interessati, può svolgere con efficacia il compito di approfondimento e di informazione.  Sarebbe opportuno che a questi incontri tecnici seguissero sessioni operative per conoscere da vicino le soluzioni più avanzate per la mobilità”.

 

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