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Antoni Gaudì l'architetto di Dio

  • Andato in onda:23/06/2016
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      ANTONI GAUDÌ
      l'architetto di Dio 


      Rai Radio Techete' celebra l'anniversario della nascita di Antoni Gaudì y Cornet (25 giugno 1852) con lo Speciale Antoni Gaudì l’architetto di Dio, curato da Alessadra Fiori.

      All’architetto catalano viene riconosciuto a livello internazionale l’ineguagliabile talento nella sua disciplina. Considerato uno dei massimi esponenti del modernismo, diede espressione di una genialità eccezionalmente rivoluzionaria che fu artefice della nascita di un linguaggio architettonico personale e incomparabile.


      Proveniva da una famiglia di calderai, circostanza che permise al giovane Antoni di acquisire, nell’epoca in cui aiutava il padre e il nonno nel laboratorio familiare, una particolare abilità nella gestione dello spazio e del volume. La sua facilità nel concepire gli spazi e la trasformazione dei materiali prospererà fino a convertirsi nella genialità di cui diede prova nella posteriore creazione in tre dimensioni.
      Passava molto tempo a contemplare e memorizzare i segreti della natura, che considerava la sua grande maestra e fonte della conoscenza più elevata, in quanto opera del Creatore. Fu così che Gaudí ritrovò l’essenza e il senso dell’architettura nel seguire i modelli da essa stessa creati, rispettandone sempre le leggi. Per questo affermava: "L’originalità consiste nel ritorno alle origini."

      Durante la fase della maturità, i capolavori si succedettero uno dopo l’altro: la Torre Bellesguard, il parc Güell, il restauro della cattedrale di Maiorca, la chiesa di Colonia Güell, la Casa Batlló, la Pedrera e, infine, la Sagrada Familia. Sette delle sue opere, situate a Barcellona, sono state inserite nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'Unesco nel 1984.

      Curiosamente, lo splendore dell’architettura gaudiana coincise con una decisione personale dell’architetto: il progressivo ritiro dalle apparizioni pubbliche. Gaudì fu anche rappresentante di una corrente culturale e spirituale che opponeva all'anarchismo e ai fervori socialisti dei primi del '900, valori profondamente cristiani, quasi mistici. E mistico era lui stesso, come dimostra bene una vita di povertà e solitudine spesa a servizio della sua professione, ma con un fine più alto: costruire la città di Dio nella città degli uomini. 

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