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PERFIDA RAI - Nanni Loy

  • Andato in onda:21/10/2016
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      PERFIDA RAI
      Nanni Loy




      Rai Radio 6 Teca vi fa riascoltare 7 puntate di PERFIDA RAI, programma di varietà del 1977 di Radio 1 a cura di NANNI LOY con Annabella Cerliani. Le puntate sono disponibili anche in podcast.
       

      Regista, sceneggiatore e attore, Giovanni Loy, nacque a Cagliari il 23 ottobre 1925. Si diplomò presso il Centro di cinematografia di Roma nel 1948.  Regista italiano del Novecento, il suo cinema di denuncia, regala capolavori come "Detenuto in attesa di giudizio" o pellicole di crudo realismo come "Café Express" e "Mi manda Picone"; quest'ultimo consacrò come attore Giancarlo Giannini e trionfò ai David di Donatello del 1984. Ispirato alla trasmissione americana Candid Camera, Specchio segreto del grande Nanni ha scritto una pagina di televisione storica eppure di grande modernità, che fonde comicità e cinismo, ironia e indagine sociale. In ogni puntata, ignari cittadini erano messi al centro di situazioni paradossali e attraverso microfoni e telecamere nascoste, ne venivano riprese le reazioni. Specchio segreto piaceva, il pubblico lo guardava, divertito, affascinato. Alcune candid erano interpretate dallo stesso Loy. Furono girati 25 sketches: dalla mitica zuppetta (che vede Loy “pucciare” la brioche nel cappuccino di ignari avventori di un bar) al tenero invito di Natale (Loy nei panni di un emigrante triste e solo, che cerca di farsi invitare al cenone di Natale), dall’evaso pericoloso che cerca rifugio, all’innamorato che cerca di convincere un viaggiatore in partenza a portare un pacchetto alla fidanzata con dentro una mela morsicata (“Lei così la morde dall’altra parte e me la rimanda. E’ una cosa di grande valore per me”). 

      Le provocazioni iniziali secondo noi dovevano esplorare vari terreni, a cominciare da quello della solidarietà – racconta Nanni Loy -,"Le provocazioni dovevano essere fulminanti di partenza per essere in grado di bloccare il malcapitato, però non dovevano arrestarsi alla prima comicità”. Prendiamo lo sketch della zuppetta. “La provocazione iniziale della zuppetta era solo l’inizio, poi bisognava andare oltre per dare uno sviluppo alla scena, a seconda dei personaggi. Se mi volevano offrire il cappuccino, rispondevo cose del tipo: “No, perché io ho promesso al medico e a mamma di non prendere più caffè, così li freghiamo!” E la complicità, per quanto assurda, scattava. A chi chiedeva “Perché lo fa?” Loy racconta di essere arrivato a dare questa spiegazione: Il giorno in cui ciascuno lascerà inzuppare gli altri come se stesso non ci saranno più guerre”.

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      Riduci
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