I Giganti

iGIGANTI Valle d'Aosta con Corrado Hérin del 02/08/2015

  • Durata:00:23:59
  • Andato in onda:02/08/2015
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Domenica 2 agosto, nella puntata de I Giganti, su Rai1 alle 9.55, il saggio gigante che veglia sulla Valle d’Aosta e che accompagnerà i telespettatori in questo viaggio attraverso i cinque sensi sarà il Tiglio di Sant’Orso, che sia estate, quando è ricoperto di verde, sia inverno, con il bianco della neve a segnare il profilo dei suoi rami, è lì da quasi 500 anni. Sedici metri di altezza, quasi 5 di circonferenza, proprio al centro di Aosta, quel Tiglio dal nome imponente, preso in prestito dalla Chiesa dei santi Pietro e Orso, sembra quasi sfidare, per nulla intimidito, il campanile romanico che gli è accanto, pur ben più alto con i suoi 44 metri. L’uno accanto all’altro, il Tiglio e il campanile, sembrano oggi la metafora della Val d’Aosta, la regione più piccola d’Italia (“appena” 3.263 km² di superficie e poco più di 125 mila abitanti), eppure anche quella dove l’occhio più si perde tra le vallate del Parco Nazionale del Gran Paradiso, i ghiacciai da difendere e la vetta più alta d’Italia, il Monte Bianco dove è stata appena inaugurata la nuovissima funivia. Proprio dal Tiglio dell’Orso partirà il viaggio alla scoperta della Val d’Aosta e dei suoi cinque sensi. Un racconto in cui il fil rouge è la viva passione con cui questa terra cura e alimenta le proprie, a volte sorprendenti, tradizioni, facendone un punto di forza anche per il futuro dei suoi ragazzi. Guidati da un testimonial d’eccezione come Corrado Hérin, pluripremiato biker di Aosta, medaglia di bronzo ai Mondiali ’94 di downhill, si partirà dall’olfatto, con un vero e proprio paradiso di profumi e colori: il giardino botanico Paradisia, cuore del Parco Nazionale del Gran Paradiso. Per l’udito si tornerà indietro nei secoli, fino all’Età del ferro e al popolo dei Celti che tra queste vette si rifugiò, con Celtica, il più antico festival italiano di musica, arte e cultura celtica nel bosco di Peuterey, ai piedi del Monte Bianco. Il gusto è quello dei prodotti dell’Institute Agricole di Aosta, nato sulla tradizione dei monaci della Casa Ospitaliera del Gran San Bernardo, oggi scuola e centro all’avanguardia nelle tecniche di ricerca e recupero della purezza dei prodotti della terra. E ancora la conquista della montagna, con le mani strette attorno alle corde e la vita puntellata alla roccia, nel tatto di questa regione che sembra toccare il cielo con un dito, raccontata dalla Società delle Guide di Courmayeur. Fino allo sguardo fiero e combattivo delle sue Regine, le vacche campionesse delle Batailles de Reines, protagoniste del capitolo Vista.

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