Philippe Daverio, incontra l’architetto milanese Vittorio Garatti. Nei primi anni della rivoluzione castrista, Garatti lavorò a Cuba partecipando all’ambizioso progetto di realizzazione di nuove scuole nazionali d’arte a L’Avana, progetto nato con l’intento di costruire qualcosa di utile all’interno di un’area che precedentemente era occupata da un campo da golf. L’idea era quella di realizzare un grande polo culturale dove migliaia di giovani di Cuba e dell’America Latina ma anche di altri luoghi del cosiddetto terzo mondo, come l’Asia e l’Africa, potevano studiare gratuitamente le arti.