Tg1

Josè Carreras

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Jose' Carreras torna spesso in Italia dove vanta un gran numero di amici ed estimatori. Ma non ci sono solo ragioni personali a spingerlo nel nostro paese. Fin dagli inizi della sua carriera di tenore ha rivolto molta attenzione al patrimonio lirico italiano, al punto da diventare un autorevole interprete dei repertori verdiano e pucciniano. Una carriera, quella di Carreras, che subi' una drammatica battuta d'arresto nel 1987, quando un medico parigino gli diagnostico' una preoccupante forma di leucemia. La battaglia piu' importante della vita fu vinta in pochi mesi e da allora l'impegno a favore della ricerca medica e' diventato, per lui, importante almeno quanto il canto. Nell'intervista registrata a Brescia Carreras racconta anche la sua straordinaria esperienza con Placido Domingo e Luciano Pavarotti, compagni d'avventura nei celebri concerti dei Tre Tenori.

Dacia Maraini

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Diana De Curtis

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Un nonno di nome Totò

E’ una specie di luogo di culto la casa di Diana De Curtis. Ogni angolo del suo appartamento romano e’ consacrato alla figura del nonno, il piu’ grande comico dello spettacolo italiano. Gadget, manifesti, composizioni artistiche, foto, scritti autografi: tutto parla del Principe della risata. Ma Toto' e' una presenza viva nell'esistenza della nipote, autrice di un bellissimo film biografico e della grande mostra che gira il mondo. Questa intervista era stata pensata per una Rubrica sugli abbagli della critica nei confronti del fuoriclasse di "Guardie e Ladri": abbiamo finito per parlare dell’intero e sfaccettato universo del grande attore. E anche dell'uomo De Curtis, della sua pignola attenzione per l’educazione dei nipoti, di una certa sua rigidità in famiglia. “Era un nonno, un vero nonno -racconta Diana De Curtis- ogni tanto pero’ veniva a scuola a prenderci con la sua Limousine. E per noi bambini tutto cambiava all’istante."

Nico Naldini

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Io (Nico Naldini) e Pasolini

Nico Naldini, poeta, scrittore e cugino di Pier Paolo Pasolini, vive a Treviso ma quando puo' raggiunge Casarsa della Delizia, il luogo dell'adolescenza e degli anni della guerra per l'autore di "Ragazzi di vita". Hanno vissuto insieme per molto tempo nella stessa casa Nico e Pier Paolo, dunque la testimonianza resa al Tg1 narra aspetti poco conosciuti della biografia pasoliniana. Anzitutto il rapporto con la famiglia nella quale si diffuse abbastanza presto la sensazione di una certa genialita' di Pier Paolo. Segue il resoconto sull'attivita' dell' Accademia della Lingua Friulana da lui fondata e della scuola nella quale educo' giovani altrimenti destinati all'anlfabetismo. Naldini parla anche dell'intenso rapporto che lego' lo scrittore alla madre e della sua tragica fine. Sulla natura di quello sconcertante delitto l'opinione del cugino di Pasolini e' molto netta.

Daniel Barenboim

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Daniel Barenboim Maestro "scaligero" alla Scala di Milano, regolarmente impegnato con i Berliner e i Wiener Philharmoniker, Daniel Barenboim e' uno dei piu' grandi direttori d'orchestra in attivita'. Ha iniziato a studiare l'arte del podio negli anni 50 proprio in Italia, a Siena: i suoi "compagni di banco" erano Claudio Abbado e Maurizio Pollini. Impossibile sintetizzare in poche righe la sua fantastica carriera che registra importanti successi anche quando si esercita come pianista. Daniel Barenboim e', peraltro, uno di quei musicisti per i quali i problemi del mondo contemporaneo non rimangono al di la' delle porte dei teatri. Ed eccolo intensamente impegnato sul fronte del dialogo fra mondo arabo e mondo israeliano, lui che nasce in Argentina da genitori russi di origine ebrea ed e' munito di passaporto israeliano. Fonda anche un'Orchestra che riunisce strumentisti delle due parti e le sue opinioni sul conflitto mediorientale sono schiette, prive di qualsiasi inutile esercitazione diplomatica. "Siamo di fronte -dice- ad un conflitto fra popoli. Riduttivo restringere l'attenzione alle incomprensioni fra i governi."

Navarro Valls

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Joaquin Navarro-Valls

Che idea si e' fatto della nostra epoca uno dei testimoni dei piu' grandi avvenimenti internazionali del recente passato? "Viviamo un'eta' contraddittoria -dice Joaquin Navarro-Valls, portavoce di Papa Giovanni Paolo Secondo per tanti anni- e anche un po' ingenua." Un incipit "intrigante" per un'intervista che tocca gli aspetti umani, spirituali e socio-politici di una delle piu' importanti avventure del Novecento, quella del Papa polacco. Navarro Valls, che oggi dedica il suo tempo al consolidamento delle realta' universitarie della Capitale, compone un ritratto molto affettuoso di Karol Wojtyla ripercorrendo il suo impegno a favore della diffusione del cattolicesimo nei Paesi dell'Est, i giorni del vile attentato in Piazza San Pietro e quelli drammatici della malattia che lo porto' alla morte. "L''umorismo di Giovanni Paolo Secondo -conclude Navarro Valls- e' l'aspetto del suo temperamento che mi manca di piu'. Poche persone dispongono della fiducia nelle ragioni del bene e dell'ottimismo che animava Sua Santita'."

Nicoletta Mantovani Pavarotti

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di Angelo Angelastro

Il tempo del dolore e della sofferenza nelle parole di una persona che per lunghi anni ha frequentato il mondo dorato della jet society. Nicoletta Mantovani, seconda moglie di Luciano Pavarotti e sua collaboratrice negli anni in cui il celebre tenore presto' la sua voce alla musica leggera, racconta la sua malattia, la difficile gravidanza e la perdita di uno dei due figli. Una testimonianza commovente, nella quale la Mantovani contribuisce anche a meglio definire il profilo umano del marito. "Cerca di vedere la malattia come un'opportunita' -le diceva Pavarotti- l'opportunita' di vivere ogni attimo di vita con piu' partecipazione e sensibilita'." E' la prima volta che questo particolarissimo resoconto viene offerto alle telecamere e l'occasione e' offerta dalla pubblicazione di una lunga lettera della stessa Mantovani a Lisa Galli, autrice di un libro sulla grande sfida dell'uomo all'oltraggio del dolore.

Luigi De Filippo

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I De Filippo, come dire la storia dello spettacolo comico di tradizione partenopea. Trent'anni fa moriva Peppino, ed ecco il ricordo che ne fa il figlio Luigi, anch'egli attore, anch'egli scrittore di commedie, erede di una vera e propria "dinastia teatrale". Nell'intervista non emergono solo le peculiarita' artistiche di Peppino ma anche le differenze di carattere e di temperamento che furono all'origine della rottura con Eduardo e i bei ricordi dell'epoca in cui, con Titina, i tre fratelli erano l'anima del celebrato Teatro Umoristico. Luigi racconta anche i suoi tentativi per favorire la ripresa del dialogo fra padre e zio, l'intensa collaborazione di Peppino con Toto' e le sue premure nei confronti del figlio, che, giovanissimo, penso' di misurarsi col suo primo testo teatrale. "La commedia e' molto bella -disse Peppino- avrei voluto scriverla io!" Non sono molti i figli d'arte esortati con sincerita' dai padri!

Intervista al nipote di Oriana Fallaci del 17.12.2009

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Oriana Fallaci era molto legata alla sua famiglia toscana. Non solo alle sue sorelle, ma anche ai loro figli. Del resto il sogno di una maternita' non era mai andato in porto e dunque ella partecipava molto alla vita dei parenti piu' giovani anche se con la limitata costanza che le era permessa da un'esistenza frenetica. Qualche mese prima di morire Oriana convoco' a New York uno di questi nipoti, Edoardo, e lo fece in maniera perentoria: "Lascia tutto e viene negli Stati Uniti. Ho urgenza di parlarti." Il tono ultimativo era giustificato dalla sensazione della fine imminente, come i fatti avrebbero dimostrato. A lui la celebre giornalista attribui' l'incarico di curare gli scritti non ancora pubblicati e in particolare il manoscritto de "Il cappello pieno di ciliegie". Da quella telefonata americana parte il racconto di Edoardo Perazzi: un vivido ritratto dietro le quinte della vita per la giornalista e scrittrice italiana piu' conosciuta e apprezzata nel mondo.

Intervista al nipote di Oriana Fallaci del 24.07.08

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Oriana Fallaci era molto legata alla sua famiglia toscana. Non solo alle sue sorelle, ma anche ai loro figli. Del resto il sogno di una maternita' non era mai andato in porto e dunque ella partecipava molto alla vita dei parenti piu' giovani anche se con la limitata costanza che le era permessa da un'esistenza frenetica. Qualche mese prima di morire Oriana convoco' a New York uno di questi nipoti, Edoardo, e lo fece in maniera perentoria: "Lascia tutto e viene negli Stati Uniti. Ho urgenza di parlarti." Il tono ultimativo era giustificato dalla sensazione della fine imminente, come i fatti avrebbero dimostrato. A lui la celebre giornalista attribui' l'incarico di curare gli scritti non ancora pubblicati e in particolare il manoscritto de "Il cappello pieno di ciliegie". Da quella telefonata americana parte il racconto di Edoardo Perazzi: un vivido ritratto dietro le quinte della vita per la giornalista e scrittrice italiana piu' conosciuta e apprezzata nel mondo.

Intervista a Pietrangelo Buttafuoco

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Pietrangelo Buttafuoco, giornalista, scrittore e uomo di teatro, non ama il titolo di "pungente polemista" che qualcuno gli ha cucito addosso. "E' un'immagine un po' caricaturale del mio lavoro -dice- i miei dissensi non sono mai resi pubblici per mero amor di polemica". Ma in effetti senza peli sulla lingua il giovane intellettuale catanese lo e' davvero. Prendete il suo ultimo libro, "Fimmini", che e' dedicato all'universo femminile contemporaneo e alle sue contraddizioni. Ebbene, anche qui Buttafuoco non le manda a dire: "Le donne che ricorrono alla chirurgia estetica? Nel migliore dei casi somigliano al Re Leone, nel peggiore a veri e propri transessuali". Posizione questa che gli ha guadagnato non pochi mugugni. Ma non si parla solo di donne nell'intervista: ce n'e anche per gli uomini (che si depilano), per l'Italia che e' "periferia del mondo". Carezze e nostalgia solo per l'amata Sicilia.

Intervista ad Andrea Camilleri del 15/01/2009

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