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La puntata del 28 febbraio
28 febbraio 2011

Scuola pubblica si, scuola pubblica no: ascoltiamo l'opinione di Marcello Veneziani giornalista e scrittore e di Massimo Cacciari filosofo. Libia, dittature e democrazia: intervistiamo il professor Alessandro Corneli già docente di relazioni internazionali all’università Luiss Guido Carli di Roma. Sempre meno imprese entrano in borsa: chiediamo il perche' al professor Stefano Caselli ordinario di intermediari finanziari all’università Bocconi di Milano (Direttore del corso di laurea in Economia e management delle istituzioni e dei mercati finanziari del Dipartimento di Finanza) e a Marco Panara editorialista de La Repubblica. Afghanistan: intervistiamo l'onorevole Guido Crosetto Sottosegretario di Stato alla difesa e Padre Bernardo Cervellera missionario del PIME (Pontificio Istituto Missione Estere) e responsabile Agenzia giornalistica Asia News. Plastica biodegradabile: ce ne parla il Prof. Cosimo Carfagna direttore di istituto al Cnr e docente di chimica alla Federico II di Napoli. Uranio in Sardegna: intervistiamo Walter Vittorio Mura Sindaco di Perdasdefogu (Ogliastra) zona di Salto di Quirra (che comprende il poligono interforze dove hanno trovato l’uranio). Cucina e Unita’ d’Italia: ospite in studio Marco Malvaldi, autore del libro Odore Di Chiuso, edito da Sellerio e Martino Ragusa gastronomo e scrittore. RADIO EUROPA di Massimo Cerofolini: -Giovedì prossimo a Lubiana parte l’Agenzia europea dei regolatori dell’energia, l’organismo voluto dalla commissione di Bruxelles per coordinare il lavoro delle Autorithy nei 27 paesi dell’Unione. Obiettivi: rafforzare la concorrenza nel mercato e garantire più tutele ai consumatori, ma soprattutto gestire in modo comune le emergenze energetiche dettate dalle crisi politiche che stanno spazzando il mondo arabo. A dirigere l’organismo è un italiano, Alberto Pototsching. Ed è qui con noi per darci qualche anticipazione. -E nella direzione di un futuro meno inquinato vanno di sicuro le città europee che hanno aderito al fenomeno delle transition town, le città di transizione. Dove si sperimenta un modello di vita sostenibile, ma senza rinunciare alla qualità della vita. Anzi. Sentiamo Cristiano Bottoni, vicepresidente di Transition town Italia. -E il modello proposto da queste città potrebbe offrire soluzioni a un fenomeno in continua crescita nei paesi europei: quello del burn out sul posto di lavoro. In pratica, il dramma dei lavoratori che scoppiano, che non ce la fanno a sostenere il peso psicologico delle tensioni negli uffici e nei luoghi di impiego. Di questo si parla alla Conferenza europea sul benessere lavorativo che si apre giovedì prossimo a Berlino. Tra i relatori c’è Mirella Ruggeri, presidente del Network europeo sulla malattia mentale. La intervistiamo.

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