Roma. La storia dell’arte

L'isola dei Gesuiti

  • Durata:00:30:22
  • Andato in onda:16/06/2012
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A Roma i grandi ordini religiosi si sono insediati nel corso dei secoli in “insulae” costituite da una grande chiesa, il convento e costruzioni collaterali, vere cittadelle culturali e amministrative. Quando i Gesuiti trovarono accoglienza e approvazione nella città eterna fecero ciò che avevano già fatto i Francescani, i Domenicani, i Benedettini. Costruirono la casa madre con la chiesa, il SS. Nome di Gesù, e subito eressero la celebre scuola del Collegio Romano a poca distanza, dotata della sua chiesa, gigantesca cappella di palazzo, S. Ignazio. L’insula dei Gesuiti fu tra Cinque e Seicento una fucina di ingegni e una formidabile macchina organizzativa per l’espansione della chiesa cattolica in ogni parte del mondo. I Gesuiti furono tra i primi a comprendere la forza comunicativa dell’arte, inizialmente tramite membri eminenti della Compagnia in una autosufficienza gestionale destinata a dare frutti anche sul piano ideologico. Poi scelsero personalità artistiche dedite quasi esclusivamente a loro, anche in questo caso con interessanti risultati sul piano della creatività e dei nuovi modelli di comunicazione fondamentali per l’arte occidentale ma sovente fraintesi, attribuendosi al mondo dei gesuiti caratteri retorici, tendenti a una fuga dalla realtà con adeguamento del pensiero alle esigenze della politica e del controllo sociale. Una analisi obbiettiva e spassionata del patrimonio artistico prodotto in ambito gesuita permette, invece, di scrivere un avvincente capitolo della storia dell’arte senza pregiudizi

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