La neve mi costringeva a socchiudere gli occhi e mi serrai più stretto il collo del cappotto, mi feci un'insenatura di calma all'interno della stoffa e mi ritrovai nel confuso labirinto del mio proprio tempo, mentre procedevo per quella via in cui, una volta, avevo dato il nome a tante cose. Camminavo con il mio passo di adulto e contemporaneamente, con un'altra parte di me, avevo tre anni. La mano che stringeva la borsa teneva al tempo stesso la mano di mia madre, indicava un cono gelato, si liberava da una mischia in Grecia. Seguiva le meraviglie di una partitura. Ogni azione del passato generava mille altre possibilità, scorreva a rivoli verso i suoi propri futuri. Ed essi proseguono, sempre più numerosi, nelle terre vergini della coscienza, ombre che t'inseguono e vengono inseguite. Non c'e mai requie. (da Göran Tunström, L'oratorio di Natale) L'elicottero atterra sulla nave rompighiaccio Teti, dove uno storico sommergibile ci attende per proseguire il viaggio. Cosi, immersi a 4300 m di profondità nel mare artico, a bordo del batiscafo Trieste, tocchiamo il fondo di questo gelide acque, dove sono arrivati recentemente i russi con l'evidente intenzione di sfruttarne le risorse. Ma perché questo viaggio al polo Nord? La risposta ci stupisce per l'innocente emozione che ci regala: siamo qui per piantare la bandiera di Siti terrestri, marini e celesti, proprio accanto alla bandiera russa in titanio, per testimoniare il fatto che il mare è di tutti. Poi, superando nebbie, mostri marini insidie del pack e gigantesche piattaforme petrolifere riecco la Teti che ci riporta a casa. Suggestioni letterarie Göran Tunström, L'oratorio di Natale, Iperborea, 1996 Peter Høeg, Il senso di Smilla per la neve, Mondatori, 1994 Les Murray, Freddy Nettuno, Giano, 2004 Simic, Charles, Il cacciatore di immagini, Adelphi, 2005 Alfredo Cattabiani, Acquario, Mondatori, 2002 Musiche Jimi Hendrix, Are you experienced, The Beatles, Octopus's garden Led Zeppelin, Immigrant song Bjork, Aurora The Doors, The crystal ship