Uno fra i più importanti e prolifici protagonisti del panorama cinematografico italiano contemporaneo, ha scritto, diretto e interpretato oltre trenta film in altrettanti di carriera ed è stato insignito con due Globo d’Oro, tre Nastri d’Argento, nove David di Donatello - l’ultimo nel 2008 come premio speciale per i 30 anni di carriera - e nel 2011 con il Premio Fellini; dal 2 marzo torna nelle sale con Posti in piedi in Paradiso, pellicola che racconta la storia di tre padri gettati sul lastrico dagli alimenti per le ex-mogli; il 17 novembre scorso ha compiuto sessantuno anni e per l’occasione, il 7 marzo prossimo arriva in libreria – e, stasera, nello studio di Che tempo che fa viene presentata in anteprima – la sua autobiografia, La casa sopra i portici; la sua carriera è stata punteggiata da un infinito repertorio di personaggi che ormai compone una memorabile galleria di ritratti femminili e di caricature e macchiette maschili; ma la sua “commedia umana”, nei primi tempi ironica e divertente, negli anni, affrontando personaggi vulnerabili dai difficili e strani rapporti affettivi, si è trasformata in qualcosa di più drammatico e spesso avvolto da una profonda malinconia