QB All'estero quanto basta 2015

QB: All'estero quanto basta Seoul del 24/05/2015

  • Durata:00:28:50
  • Andato in onda:24/05/2015
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La sesta puntata di QB: All’estero quanto basta, in onda domenica 24 maggio, su Rai1 alle 10, si recherà con Natascha Lusenti a Seoul. L’Expo rafforzerà i legami tra Milano e la Corea del Sud, dopo che l’anno scorso l’Italia ha festeggiato il 130° anniversario delle relazioni diplomatiche bilaterali con una delle economie più vivaci dell’Asia. Nella sua visita a Seul, Qb – All’estero quanto basta ha raccolto la testimonianza della proprietaria di uno dei ristoranti più innovativi, che usa ingredienti tradizionali e che ha detto: “Dovendo scegliere un solo popolo al mondo che potrebbe veramente amare il cibo coreano, sarebbero gli italiani”. La cucina coreana si basa sui cibi fermentati: salsa di soia, pasta di soia e pasta di peperoncino per comporre il Jiang, uno dei due condimenti preferiti (l’altro è l’olio di oliva) da uno degli chef più talentuosi della città che conosce molto bene il cibo italiano e ama soprattutto gli spaghetti alle vongole. Quando ai coreani piace qualcosa, vogliono poterla mangiare in tutte le stagioni, per questo usano così tanti cibi fermentati. Come il kimchi che si può preparare con qualsiasi verdura ma si fa soprattutto con i cavoli a cui si aggiungono aglio, erba cipollina, zenzero, pasta di peperoncino e acqua. Ognuno ha la sua ricetta. Il peperoncino è una passione nazionale: d’estate viene steso fuori dalle porte di casa ad essiccare e chi non lo coltiva ne fa scorta, a sacchi di parecchi chilogrammi, nei mercati al centro della città. E a proposito di legami con l’Italia, anche il gelato è molto amato nella capitale, come quello di un ragazzo autodidatta che si è inventato già 190 gusti, tra cui quello con le foglie di perilla che è nota anche come basilico cinese o timo giapponese e che si riconosce per le sue foglie a forma di cuore, e quello al bacon caramellato o con il caramello tostato e sale marino affumicato. Una delle cose migliori da fare a Seul è perdersi nel mercato Gwangjang, tra la pizza coreana a base di soia verde, con cipolle e kimchi, e tortini di riso glutinoso con salsa piccante e la zuppa di merluzzo di cui si usa ogni parte. Si visiterà anche il museo Leeum che espone l’opera di un’artista della Corea del sud che, per realizzarla, ha collaborato con gli operai delle fabbriche tessili della Corea del nord, usando volantini fatti entrare clandestinamente nel Paese con cui, secondo i sondaggi più recenti, la maggior parte dei coreani del sud non vuole ricongiungersi sotto un’unica bandiera.

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